Se dicessimo che siamo rimasti stupiti dinanzi ai vari post pubblicati sul più noto dei social network, saremmo dei bugiardi. In effetti, tutti i commenti pubblicati dai cittadini alla nostra LETTERA APERTA, stanno a significare che, in fondo, non abbiamo le fette di salame sugli occhi e non siamo dei visionari.
Diverso invece è stato aver notato come alcuni rappresentanti politici , probabilmente in odore d’investitura, si siano prodigati a rispondere, prima direttamente all’ associazione e poi ai singoli cittadini che hanno condiviso il nostro disappunto.
Vogliamo precisare che il nostro diniego alla partecipazione della festa del quartiere, non è un ricatto morale alla giunta, come è dato intendere dalla risposta del Dott. Fossati, ma bensì una posizione presa dopo aver assistito ad una serie di episodi ed al mancato seguito dato a diverse segnalazioni effettuate dai e per conto dei cittadini dalla precedente giunta, ma in maniera più grave nemmeno da questa a cui noi, come Associazione, abbiamo fatto gli auguri a giugno dello scorso anno, nella speranza di vedere a breve una migliore gestione del territorio del quartiere. Ma che questo fino ad ora non si è avverato.
Riteniamo a tale proposito, che tali affermazioni meritino un’attenta riflessione, in particolar modo sulle parole rivolte nei confronti di una realtà, che fino ad oggi non si è mai negata a partecipare attivamente alla vita del quartiere e in alcuni casi della città, sia in termini ludici che nel sociale, sempre guardando in faccia le persone senza nascondersi dietro stereotipi politici .
Noi non pugnaliamo nessuno alle spalle semmai osserviamo, valutiamo e colpiamo quando c’è da colpire, sempre con cognizione di causa, sempre motivando e sempre frontalmente! Giusto per essere precisi.
Senza fare distinzione alcuna, in questo caso invitiamo a rileggere con attenzione l’articolo NON E’ QUASI MAI COME PENSI e CHIEDETELO A PIETRO sul sito dell’associazione. Alla fine non è colpa nostra se cambiando le giunte il risultato su determinate problematiche del quartiere non cambia!
Per dovere di cronaca, vorremmo ricordare a chi ha la memoria corta, che la prima denuncia della carenza del medico è partita proprio da noi nell’ ormai lontano giugno 2011, con una raccolta firme sottoscritta da 729 cittadini, depositata il 31 ottobre 2011 alla Regione, alla Provincia e all’ASL di competenza oltre che in Comune.
Altro in termini di legge non potevamo fare; rimaneva soltanto una azione di forza con protesta, ma non rientra nello stile del Comitato.
Scopriamo poi che in fase di elezioni tutti si ricordano del medico: maggioranze, opposizioni e vari assessori e consiglieri di allora e di oggi. Ci viene da pensare che sia scoppiata un’epidemia!
Parlando di edifici scolastici, rimembriamo che le denuncie e non solo a mezzo stampa, sulla situazione delle scuole nel nostro quartiere, sfociate poi nel rifacimento dei tetti, sono partite proprio dall’ Associazione Taccona. Ci veniva garantito che tutto andava bene, compresa la certificazione antincendio e a suo tempo nel migliore dei casi venivamo additati come allarmisti.
Ma l’allora opposizione, oggi maggioranza, su questi due temi non spese parola, né nei vari Consigli Comunali, né a titolo personale, ad eccezion fatta del rappresentante di Rifondazione Comunista a cui vanno ancora oggi i nostri ringraziamenti, che ha voluto approfondire e trasmettere successivamente con una interpellanza, la grave situazione allora in essere dei tetti, che per tutti gli altri “andavano bene”.
A tale proposito ricordiamo che è disponibile un’ampia documentazione di quanto fatto, denunce comprese e le immagini scattate prima del rifacimento dei tetti.
In termini di sicurezza preferiremmo sorvolare, perché non serve fare girare una pattuglia in più alle otto della sera per affermare che c’è sicurezza. Basta passeggiare in tarda serata al parco, nella zona industriale, oppure semplicemente sulla Confalonieri Boulevard, la Carlo Marx Strasse o nelle vie adiacenti per capirlo. Ricordiamo che la sicurezza è anche camminare sui marciapiedi, gli attraversamenti pedonali soprattutto in prossimità dei luoghi sensibili, l’utilizzo e le condizioni delle strade, il controllo e la tutela del territorio anche in termini di manutenzione ordinaria.