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Le parole hanno un peso. Ultimamente alcune parole servono unicamente a riempire la bocca, portiamo ad esempio la parola DECORO. Cosa significa questa parola? Dall’enciclopedia Treccani leggiamo: 1. a. Dignità che nell’aspetto, nei modi, nell’agire, è conveniente alla condizione sociale di una persona o di una categoria. b. Il sentimento della propria dignità, la coscienza di ciò che si addice e che è dovuto al proprio grado, alla propria funzione o condizione, ecc... . Bene soffermiamoci per ora a queste due definizioni. Ora analizziamo che cosa s’intende per DECORO URBANO. Il DECORO URBANO definisce la bellezza e la dignità dello spazio urbano, soprattutto nelle sue parti di uso collettivo. Più ampiamente il decoro urbano esprime un concetto estetico e morale che concerne la qualità sociale della città in quanto corrisponde alla responsabilità civile del cittadino nei confronti della collettività. Nella pratica urbanistica la manutenzione del decoro urbano è una competenza dell’amministrazione comunale che provvede alla pulizia delle strade, alla rimozione delle scritte, dei manifesti e delle locandine abusive dagli edifici e a rimediare ai danni procurati all’arredo urbano.
Esprime un concetto estetico e morale, esattamente quello che si può vedere nelle vie cittadine e in particolare modo a Taccona; estetico ma soprattutto di una moralità alquanto sconcertante, pertanto se le parole hanno un significato e un loro peso tutto si può dire tranne che l’estate che volge al termine verrà ricordata tra le più decorose della nostra ridente cittadina.
Oddio, non che lo scorso decennio abbia brillato di decorosità, ma considerato che la nuova giunta si è insediata con alcuni assessori di “primo pelo” pensavamo che quest’anno, così giusto per dimostrare l’impegno e i buoni propositi, ci fosse un lieve miglioramento. Invece no, anzi, ci siamo ritrovati con aiuole e marciapiedi modello foresta e a prenderci a schiaffi per tutta l’estate.
Va bene, lo diciamo noi stavolta… vi anticipiamo: pioveva un giorno si e un giorno no, il sole con l’acqua alimenta la crescita dell’erba, le pozzanghere e i terreni bagnati favoriscono la proliferazione delle zanzare, c’è il Villoresi, i giardini privati, i vasi dei fiori, l’invasione delle cavallette, non ci sono più le mezze stagioni e visto che ci siamo mettiamoci anche… si stava meglio quando si stava peggio. Detto tutto questo sostanzialmente non è cambiato una cippa di nulla dallo scorso anno, dall’anno prima e dall’anno prima ancora, dalla giunta precedente e da quella prima. Anzi se proprio lo dobbiamo dire è peggiorato e la cosa comincia a preoccuparci, perché sembra ormai in caduta libera.
Diteci voi Sindaco, Assessori, Funzionari, Direttori, Architetti, Ingegneri, Uscieri… come e cosa dobbiamo fare per farvi capire che la disinfestazione non funziona? Che i tagli dell’erba non vengono effettuati, se e quando vengono fatti non viene raccolta, che quello che c’è nel prato viene sistematicamente lasciato al suo posto, che le zanzare svolazzano allegramente spernacchiandoci, che la vegetazione incolta prende il sopravvento sui marciapiedi e nei parcheggi.
Ecco capite perché abbiamo qualche problema, che sono anche quelli sopracitati, ma uno molto, ma molto più grosso che è quello di riuscire a farvi capire che quanto viene sistematicamente rinnovato ogni anno (appalto del verde e disinfestazione) non ha più alcun effetto sul territorio. Sicuramente i tre/quattro tagli previsti non bastano considerato l’ultimo impegno di spesa pubblicato in questi giorni e le pastigliette gettate nei tombini non funzionano.
O meglio, ci è sorto il dubbio che funzionino alla grande visto i party che fanno alla sera, ma non crediamo siano quelle giuste.
Probabilmente è da rivedere qualcosa, da fare uno studio più approfondito del territorio, d'altronde da trent’anni a questa parte qualcosa è cambiato, basti pensare che nel 1990 si usava la cabina del telefono e adesso si può fare la spesa con lo smartphone!
Diteci come, perché ormai siamo esausti e anche un po’ esauriti, non sappiamo più come dirlo, come scriverlo, stiamo pensando di farvi un obelisco in granito da donarvi con inciso a scalpello e che raffiguri il sentimento che proviamo nelle serate estive passeggiando per la strada o al parco “sistematicamente al buio”; qualcosa che trasuda dal nostro animo profondo e vi garantiamo che sarebbe MEMORABILE. Bello, alto, imponente da posizionare fronte Comune così che la mattina e la sera poteste leggere, riflettere e meditare.
I danari spesi dai cittadini in tasse comunali, nella maggior parte dei casi sudati, sono decorosi certamente più di quanto ricevono in termini di decoro urbano cittadino. Vogliamo appositamente tralasciare i costi di tutto questo ricavabili dalle determinazioni per non aggiungere ulteriormente qualcosa di memorabile all’obelisco. Pensateci alla vostra prossima riunione di giunta e ponetevi questa domanda: a fronte dei soldi delle tasse che entrano, i cittadini di Taccona e Muggiò si meritano tutto questo scempio?